Secondo le regole by Edoardo Maspero

Secondo le regole by Edoardo Maspero

autore:Edoardo Maspero [Maspero, Edoardo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Marsilio
pubblicato: 2022-01-24T10:39:10+00:00


* * *

Ora Giulia cammina verso il buffet per mangiare qualcosa, ma ha la nausea. Prende una tortina che sa di salmone e la butta giù insieme a un bicchiere di vino bianco, sperando che faccia dileguare il sapore che le è rimasto in bocca.

Un uomo le fa un sorrisetto e lei vorrebbe vomitare: lì, per terra, davanti a tutti.

Gira per dieci minuti tra le persone che sorridono stupide, provando un forte senso di disgusto per ogni cosa. Va in bagno e si guarda allo specchio. La matita sbavata, i capelli spettinati. Si sistema, dopo aver tirato fuori un pettine d’alluminio dalla borsa. Le viene da ridere. Si sta pettinando in modo così sciocco, di fronte a un vetro… E se si uccidesse? A quel punto tutto sarebbe finito. Gli occhi dell’incantatrice di serpenti erano dorati. Quel ragazzo era davvero bravo a disegnare. Una donna scura, persa nella giungla, in grado di ammaestrare e ammansire il pericolo. Sente un rumore provenire dal bagno, un colpo alla porta, poi un pianto. Poco dopo esce la madre di Allegra. Ha un’espressione fredda, vacua, annebbiata. La guarda: il rossetto e la matita sbavati, le orecchie rosse.

La madre le si avvicina e l’abbraccia.

«Signora… che c’è?» balbetta Giulia.

La donna la guarda negli occhi e sospira: «Era la mia bambina, e io avrei dovuto proteggerla, portarla via. Non voglio che stia qui, non voglio che questo sia il suo mondo.» Sta strillando, e Giulia ha paura. Vorrebbe tranquillizzarla, ma non sa cosa dire. Ricorda solo che un giorno, a casa di Allegra, parlarono di Barcellona e di Dalí, delle rocce di Cap de Creus; anche lei avrebbe voluto una madre così, esperta di arte.

«Vai via» dice la donna. «Giulia» balbetta, toccandole l’ombelico, «vai via.»

Lei le sposta la mano. «Cosa?»

«Portala via. Non farla crescere qui. In mezzo a tutto questo. Ti prego» dice, tirando su con il naso. Si getta sulle sue spalle. «T-ti p-prego, non qui. Non fare come me. V-via di qui.»

Giulia non riesce a pensare ad altro, mentre la madre di Allegra le piange addosso, se non all’incantatrice di serpenti. La donna smette all’improvviso di piangere: la sente cedere su di lei, a peso morto. Prova a guardarla negli occhi ma sono rivoltati, due palle bianche striate di rosso. È svenuta. La adagia a terra e chiama due camerieri, che si precipitano in bagno. Solo allora torna da Emma, che sta parlando con Allegra e suo padre. Quando fanno per andarsene, Allegra bacia il padre, che prima di congedarsi finisce la birra in un sorso mantenendo lo sguardo su Emma. L’uomo balbetta un «Ci vediamo presto», e Giulia nota un principio di feroce eccitazione nei suoi occhi, così diversi da quelli della moglie, senza più vita, anestetizzati.

Escono dallo scalone del palazzo, e l’ultima cosa che Giulia vede, prima di uscire, è il ragazzino albino che la fissa, muovendo la mano. Un uomo tira un sonoro schiaffo alla ragazza grassa esposta sul bancale. La gente sospira, si sollevano delle risate.



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